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TEMPI LUNGHISSIMI PER LE VISITE SPECIALISTICHE, LA CGIL DI SIRACUSA METTE A DISPOSIZIONE L'UFFICIO LEGALE.

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Tra le tante problematiche che interessano l'Asp siracusana sta diventando sempre più urgente quella inerente la prenotazione delle visite specialistiche ambulatoriali e degli accertamenti diagnostici strumentali in particolare per risonanze magnetiche, tac, esami doppler, etc.

Nella nostra Camera del Lavoro di via Piave quasi quotidianamente raccogliamo le lamentele di nostri concittadini narranti sempre la stessa storia: "siamo andati a prenotare un esame, una visita specialistica e ci è stata assegnata una data che a volte arriva quasi ad un anno, ma dietro nostra insistenza ci è stato detto che potevamo prenotare la stessa visita, lo stesso esame più rapidamente in intramoenia, in libera professione, cioè pagando uno specialista dello stesso reparto che ci avrebbe fatto quanto da noi richiesto privatamente in ospedale, spesso anche l'indomani!"
L’indicazione a chi si rivolge ai nostri sportelli è quella di attivare il “Percorso di Tutela del cittadino”, procedura che permette di effettuare una prestazione privatamente ed avere successivamente il rimborso da parte dell’Azienda sanitaria di quanto pagato, al netto del ticket se dovuto. Tale procedura può essere esigibile, rivolgendosi all’URP dell’ASP di Siracusa, nei casi in cui non vengano garantiti i tempi di attesa massimi previsti dalle norme vigenti.
Avevamo già invitato l’azienda sanitaria siracusana, durante il convegno sul tema “Salute” organizzato dalla CGIL provinciale nello scorso mese di aprile, a pubblicizzare questa opportunità prevista dai piani nazionale, regionale e da quello aziendale per il governo delle liste di attesa.
In quel convegno, alla presenza dell’Assessore Razza e del dott. Ficarra, avevamo anche sottolineato l’opportunità di un altro intervento tra quelli previsti dai Piani sopra citati: la sospensione dell’attività libero-professionale per quelle prestazioni in cui si rileva un’eccessiva attesa per l’erogazione di una prestazione in regime istituzionale. La sospensione vige fino ad un progressivo riallineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione intramuraria, di gran lunga più brevi.
Purtroppo, con rammarico dobbiamo

prendere atto che l’ASP di Siracusa non ha voluto considerare la proposta e addirittura con la Delibera n. 700 del 20.05.2022 ha certificato che nell’anno 2021, diverse unità operative hanno erogato un numero di prestazioni in libera professione superiore a quello relativo all’attività istituzionale.
Tale circostanza è in netto contrasto con la normativa sulla libera professione (Legge n. 120/2007): “L’ALPI (attività libero-professionale intramuraria, ndr) non può globalmente comportare, per ciascun dirigente, ivi compresi i direttori di U.O. complesse, un volume di prestazioni e un impegno orario superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali”.
Qualora non si tratti di errori, siamo di fronte ad una strana forma di autodenuncia di un omesso controllo che merita quantomeno l’attenzione dei competenti uffici dell’assessorato della salute.
L'Asp ancora una volta dimostra la scarsa attenzione a rendere esigibile quanto stabilito dall'art. 32 della nostra Costituzione e cioè il diritto alla salute perché non sfugge a nessuno che tra mancanza di lavoro, lavoro povero, bollette alle stelle, aumento dei prezzi di tutti i prodotti di prima necessità la scelta per buona parte dei nostri concittadini è tra mangiare o curarsi. Molti sono infatti quelli che rinunciano a curarsi.
E lo vogliamo dire che da parte del Sindaco di Siracusa su questi problemi non è stata spesa una sola parola a tutela dei siracusani che amministra?
La Camera del Lavoro “La Borgata” di Siracusa, visto che questo problema sembra non interessare né ai vertici aziendali sanitari né a quelli politici, oltre a continuare ad ascoltare e consigliare i cittadini su come muoversi metterà da subito i propri legali a disposizione per eventuali denunce laddove se ne riscontrino i presupposti oltre a esercitare altre forme di lotta a tutela del diritto alla salute e ad una sanità pubblica universale accessibile a tutti.

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