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La Nutella batte Facebook. La merenda piemontese a pane e gianduia straccia il mondo virtuale del Metaverso. Così è se si guarda la classifica dei miliardari di Bloomberg, quell’indice che si prende la pena, ogni mese, di aggiornare i patrimoni degli ultra-ricchi del pianeta.

Ebbene, mentre Mr Zuckerberg deve fare i conti con una rivoluzione del Metaverso che non decolla, anzi affossa il titolo di Meta in Borsa bruciando 80 miliardi di dollari e scatenando la rabbia degli azionisti, la Ferrero veleggia tranquilla, a pane e Nutella, verso nuovi record.

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Tant’è che i corsi del business si riflettono nel salvadanaio dei paperoni, sia quelli della old economy (il quarto uomo più ricco del mondo diventa un industriale, Gautam Adani) come in quella della new economy. Ad oggi Giovanni Ferrero, ceo della multinazionale di Alba, figura al 25 esimo posto degli uomini più ricchi del pianeta: in portafoglio 38,9 miliardi di dollari, circa tre miliardi in più rispetto all’anno scorso. Il «povero» Zuckerberg precipita invece, scucito di più 80 miliardi di dollari, alla 28 esima posizione con «soli» 38,2 miliardi in tasca.

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Del resto, lassù in alto, perdono un po’ tutti quattrini. Li perde perfino Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo con 200 miliardi di patrimonio (-66 miliardi) oggi alle prese con il rilancio di Twitter e così anche il tycon di Amazon Jeff Bezos (-65 miliardi) e un patrimonio di 127 miliardi. Tutta colpa dei titoli tecnologici che dopo una lunga corsa si stanno avvitando nel timore di una prossima recessione. Se crisi sarà almeno possiamo prevedere che non sarà troppo amara.