Due giorni all’insegna del vino, buon cibo e tanta musica per promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio avolese.
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Tutto pronto per la festa della mandorla, del nero d’Avola e del limone Igp di Siracusa che avrà luogo il 17 e il 18 dicembre proprio ad Avola. L’evento è sostenuto dalla regione Siciliana ed è promosso dal Comune di Avola, insieme con il consorzio della Mandorla di Avola, Strade del Vino, Consorzio limone Igp Siracusa e Strade di Sicilia.
Una grande festa che avrà come protagonista il centro storico della città, con due location: la sala Frateantonio del palazzo di città dove si svolgeranno, sabato e domenica, due interessanti tavole rotonde di approfondimento sulla valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari,
mentre in piazza Umberto I ci sarà spazio per un mercatino agroalimentare, una degustazione guidata sul nero d’Avola a cura dell’associazione italiana sommelier Ais Siracusa, showcooking, uno organizzato da un gruppo di ristoratori avolesi (epoq, scogliera e trattoria ora si mangia) uno da Peppe Leotta presidente di Conpait Sicilia, una rappresentazione scenica della raccolta e lavorazione della mandorla a cura di Gruppo folk Val di Noto e tanta musica con i Kashmir, Various Voices e Perciazucca.
“Con questo festival ci poniamo l’obiettivo di valorizzare il nostro territorio e i suoi frutti, nonché di sostenere e promuovere nella loro straordinaria attività produttori, aziende, istituti scolastici, professionisti e tutte le realtà che vi partecipano a vario titolo con degustazioni, dibattiti e spettacoli – afferma il sindaco Rossana Cannata -
Ciò è importante nella direzione anche di uno sviluppo turistico che propone una narrazione della nostra storia e della nostra cultura che non può prescindere dalle eccellenze di cui la nostra terra è quanto mai ricca. Una grande novità, forte delle peculiarità e delle ricchezze di cui dispone Avola, è l’attribuzione delle prime certificazioni De.co. con le quali attesteremo l’origine e il legame di prodotti con il nostro territorio comunale.
Le denominazioni comunali, di cui sono stata sostenitrice con una legge regionale a mia firma votata nella scorsa legislatura, sono un formidabile strumento di marketing territoriale ma anche uno straordinario elemento identitario. L’identità è memoria e la memoria è l'unione di quei caratteri che ci rendono unici come chiave di sviluppo della nostra città”.