La Giornata mondiale contro l'abuso e il traffico illecito di droga dovrebbe spingere le istituzioni e noi cittadini ad offrire ai nostri giovani contesti in cui possano vivere valori davvero significativi per loro.

Una comunità educante deve infatti aiutare i giovani ad essere reali protagonisti di realtà costruttive, fondate su legami relazionali solidi e su progetti coinvolgenti, perché l’uso di droghe non è certo una questione privata, che riguarda solo le persone direttamente coinvolte e le loro famiglie, ma interessa, deve stare a cuore a tutta la collettività.
L’encomiabile attività di prevenzione svolta dall’Asp, quella di repressione delle Forze dell’Ordine e quella solidale del volontariato non possono combattere da sole le dipendenze, con le pesanti e gravi sofferenze che producono alle persone, alle loro famiglie e all’intera società.
Liberazione dalla schiavitù delle droghe, certamente non legalizzandole, non agevolando un turpe mercato dello spaccio, spesso a basso costo, in mano alle mafie, ma dissuadendo dal consumo e recuperando i tossicodipendenti.